5 frasi ispiratrici per il nuovo anno

27 / 01 / 2022

Inizio con una confessione: non avevo proprio voglia di scrivere il consueto articolo di inizio anno, quello dedicato ai “buoni propositi”e la progettualità. Forse perché questo nuovo anno appena cominciato mi sembra già un po’ vecchio, già sciupato dal protrarsi della pandemia. Per strada, i pochi passanti si studiano da dietro le ffp2, poi tornano svelti ai loro pensieri. Pare quasi di vederla, dietro gli sguardi degli altri: quella matassa di frustrazione, preoccupazione e impotenza che ci accomuna.

Allora ho deciso di tuffarmi nelle parole dei grandi maestri di vita, in cerca di energia positiva e di motivazione. Ho scelto cinque frasi che mi hanno toccato molto e che ho deciso di proporvi. Con l’augurio che possano essere una fonte di ispirazione per voi, come lo sono per me.

“Siate come la farfalla gialla che vola sopra i fili spinati”

Voglio iniziare con questa frase della senatrice Liliana Segre, sopravvissuta all’olocausto e testimone della Shoah italiana. I messaggi che si possono leggere in questa frase sono molti. Per prima cosa emerge un contrasto. Da una parte il filo spinato: un artefatto sgradevole alla vista, freddo, ostile; che serve a dividere, privare, sopraffare. Simboleggia la rozza brutalità cui può arrivare l’essere umano, quando si lascia corrompere dall’avidità e dall’odio. Sopra il filo spinato vola una creatura graziosa, delicata, leggiadra. Ci ricorda come la natura sia intrinsecamente buona, compresa la nostra natura umana. La nostra essenza rimane buona, anche nelle situazioni più orribili, se decidiamo di restare consapevoli della nostra umanità e di non lasciarci corrompere. La scelta di restare umani è una libertà che nessuno ci può togliere, mai; è il nostro modo di volare.

Infine, mi sembra di intravedere un ulteriore messaggio, più che mai adatto ad affrontare la pesantezza di questi nostri tempi. L’invito a guardare le cose del mondo, sì, ma un po’ dall’alto. Sorvolare leggeri sulle cose, senza prenderle troppo sul serio. Conservando l’allegria, la spensieratezza e la vaghezza di una farfalla gialla.

“Se una voce dentro di te ti dice “non puoi dipingere”, allora dipingi a tutti i costi e quella voce verrà messa a tacere”.

Questo pensiero di Vincent Van Gogh mi sembra di enorme ispirazione. Van Gogh aveva una personalità molto sensibile e fragile, si pensa che soffrisse di disturbi mentali. Tuttavia, quando parla della voce dentro che dice “non puoi”, parla di qualcosa che tutti noi possiamo comprendere e riconoscere. É quella voce interna criticante, giudicante, svalutante, autosabotante, che bene o male abita ciascuno di noi e che ci fa soffrire. Van Gogh ci fornisce però anche la soluzione: fare proprio ciò che la voce non vorrebbe farci fare. Ci accorgiamo allora che la nostra voce interna criticante non è una nemica, anzi, è una guida. Là dove ci dice di non andare è proprio dove dobbiamo andare, a tutti i costi. Fino al centro delle nostre paure.

“Non temete i momenti difficili. Il meglio viene da lì”.

Una frase pronunciata da Rita Levi Montalcini, premio Nobel per le sue scoperte fondamentali sul funzionamento delle cellule nervose. Cerco di immaginare come questa convinzione possa averla aiutata a superare difficoltà enormi. Forse le diede la caparbietà per perseguire la carriera scientifica, contro il volere paterno, in una società fortemente maschilista che voleva la donna relegata in casa o al massimo dedita alle materie umanistiche. O forse le diede il coraggio di affrontare i rischi dei rastrellamenti, delle bombe, delle epidemie negli ospedali da campo…

A differenza di Rita, io non so se il meglio venga davvero dai momenti difficili, non ci giurerei. Però so che i momenti difficili sono inevitabili; fanno parte dell’esperienza umana e accadono, che lo si voglia o no. Non rimane che affrontarli con la migliore attitudine possibile, come questa frase ci suggerisce. Considerando le difficoltà come occasioni preziose: quelle da cui imparare di più.

“Anche un viaggio di mille miglia comincia con un singolo passo”.

É uno degli aforismi più famosi di Lao Tse, filosofo vissuto nel sesto secolo avanti Cristo e considerato il fondatore del Taoismo. Nonostante sia molto utilizzato e talvolta abusato, trovo che questo motto conservi in pieno la sua forza motivazionale e ispiratrice. Mi piace in particolare per due motivi. Il primo è che mette l’accento su qualcosa di apparentemente piccolo: un singolo passo. Questo può aiutarci a ricordare che ogni gesto che facciamo per realizzare noi stessi è un gesto importante, grandioso e eroico come un viaggio di mille miglia. Non sminuiamo nulla di ciò che facciamo, diamo conto a noi stessi della fatica che ci costa anche un piccolo passo, anche una singola scelta. Il secondo motivo è che sottolinea l’importanza dell’incominciare. Cominciare è il segreto di tutto; rompere gli indugi significa in qualche modo rompere un incantesimo, non importa quanto è piccolo l’atto con cui si comincia.

“La bellezza inizia nel momento stesso in cui decidi di essere te stesso”.

Voglio concludere con questa frase di Coco Chanel, la grande stilista francese che inventò un modo nuovo di considerare la donna, intraprendente e libera. Anche la sua è una storia forte e piena di eventi drammatici, iniziata tra gli stanzoni freddi di un orfanotrofio. Credo che con questa frase, solo in apparenza frivola, Coco si riferisca non solo alla bellezza esteriore, ma soprattutto a quella interiore. Solo quando troviamo il coraggio di accogliere ciò che siamo con amore, senza più nasconderci per paura del giudizio. Solo quando scegliamo di ascoltare la nostra natura e di difendere i nostri bisogni, solo allora iniziamo a brillare. Allora la nostra vita stessa diventa verità e bellezza: un capolavoro che creiamo vivendo, giorno dopo giorno.

scritto da

Marzia Menotti

Marzia Menotti

Psicologa Psicoterapeuta

Amo aiutare le persone a coltivare la consapevolezza e l’amore per se stessi,  vivere nel presente e trasformare le crisi in occasioni di conoscenza di sè.

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