Autostima: l’ingrediente fondamentale per vivere bene

19 / 03 / 2023

L’autostima è un tema complesso ed estremamente dibattuto. Partiamo dal definire questo concetto così sfaccettato e articolato, per poi delinearne le caratteristiche e fornire degli spunti utili al riguardo.

“Avere scarsa autostima è come percorrere la strada della vita con il freno a mano tirato.”

Maxwell Maltx

Cos’è l’autostima?

L’autostima può essere considerata la misura di quanto un individuo “apprezza, approva, premia o ama se stesso”. (Adler & Stewart, 2004)

Come riportato dalla ricercatrice americana Courtney Ackerman,  diversi fattori  la influenzano:

  • Genetica
  • Personalità
  • Esperienze di vita
  • Salute
  • Pensieri
  • Circostanze sociali
  • Le reazioni altrui
  • Il confronto con gli altri.

Altro punto fondamentale è la distinzione imprescindibile tra i termini di  Autostima e Auto-accettazione.

Ellis (1994) definisce l’autostima come la valutazione dei propri comportamenti e qualità  al fine di definire il proprio sé come degno o meno.

L’accettazione di sé è invece definibile  come il modo in cui un individuo si relaziona al sé in una modalità che gli consenta di essere come è. (Ellis, 1976)

L’accettazione non è perciò né positiva né negativa, ma abbraccia tutti gli aspetti e le esperienze del sé (Ellis,1976).

Se da una parte l’autostima implica attuare dei confronti per valutare il sé e determinarne il valore, dall’altra l’autoaccettazione ha origine dalla consapevolezza che “non esiste una base oggettiva per determinare il valore di un essere umano” (Ackerman, 2018).

Un individuo che si accetta nella sua totalità non ha bisogno per affermare la propria individualità di fare confronti con altri e si sente soddisfatto nonostante i fattori esterni, quindi raggiungere l’accettazione di sè permette di instaurare e mantenere nel lungo periodo una relazione positiva, sicura e duratura con il proprio sé, il cui senso di dignità non è scalfito o meno dal rispetto di specifici standard (Kernis & Lakey, 2010).

 L’autostima invece è un costrutto “fragile” (Kernis & Lakey, 2010), in quanto dipende dall’aspetto prestazionale, dalla propria immagine corporea e dall’approvazione sociale, che costituiscono i criteri tramite cui si valuta la dimensione del sé (Ackerman, 2018).

Un’autostima adeguata è considerata un indicatore di benessere e comporta un’elevata soddisfazione di vita ed una minore ansia (Myers & Diener,1995; Brockner,1984), mentre una stima di sé “disfunzionale” è associata ad egoismo e tratti narcisistici, come riportano Crocker e Park (2003).

La stima di sé, pertanto se adeguatamente coltivata, ci permette di far fronte alle difficoltà della quotidianità, imparando a confidare nelle nostre capacità soggettive e ci sostiene come un “pilastro fondamentale” nella realizzazione di noi stessi e dei nostri obiettivi.

Per approfondire

La dottoressa Berni Sewell, scienziata esperta di salute, guaritrice energetica e autrice affermata ha suggerito la lettura di due libri rivolti a chiunque desideri scoprire il potenziale insito in ognuno di noi, incrementando la fiducia intrinseca nelle proprie capacità e risorse, per vivere appieno ed essere felice.

Il primo spunto di lettura  si riferisce al best seller: “You can heal your life” di Louise Hay, libro di auto-aiuto secondo cui ogni persona è in grado di raggiungere qualunque obiettivo si prefigga se è disposta a fare i sacrifici richiesti e un accurato lavoro su di sé.

Lei stessa condivide con i lettori la propria esperienza, illustrando come a partire dalla sua storia, le persone possano ottenere ciò che desiderano approcciandosi con positività alle cose e a se stessi.

Un secondo spunto che viene fornito dalla Sewell fa riferimento a: ” The art of Happiness”.

In questa raccolta di storie, meditazioni, aforismi e conversazioni intrattenute strada facendo, il Dalai Lama ci invita a riflettere sui temi più disparati quali l’amore per noi stessi, la ricerca della felicità e il significato racchiuso nell’esistenza di ciascuno.

Riferimenti bibliografici

 Adler, N., & Stewart, J. (2004). Self-esteem. Psychosocial Working Group. Retrieved from http://www.macses.ucsf.edu/research/psychosocial/selfesteem.php

Ackerman, Courtney E. , MA (2018). What is Self -Esteem? A Psychologist Explains.  Retrieved from https://positivepsychology.com/self-esteem/

Brockner, J. 1984. Low self-esteem and behavioral plasticity: Some implications for personality and social psychology. In L. Wheeler (Ed.), Review of Personality and Social Psychology, 37: 1732–1741.

Crocker, J., & Park, L. E. (2003). Seeking self-esteem: Construction, maintenance, and protection of self-worth.

Ellis, A. (1994). Reason and emotion in psychotherapy. Birch Lane Press.

Ellis, A. (1976). RET abolishes most of the human ego. Psychotherapy: Theory, research & practice, 13(4), 343.

Grohol, J.M. (2011). 6 Tips to improve your self-esteem. Psych Central. Retrieved from https://psychcentral.com/blog/6-tips-to-improve-your-self-esteem/

Kernis, M. H., & Lakey, C. E. (2010). Fragile versus secure high self-esteem: Implications for defensiveness and insecurity. Psychology Press. 

Myers, D. G., & Diener, E. (1995). Who is happy?. Psychological science, 6(1), 10-19.   

scritto da

Marzia Menotti

Marzia Menotti

Psicologa Psicoterapeuta

Amo aiutare le persone a coltivare la consapevolezza e l’amore per se stessi,  vivere nel presente e trasformare le crisi in occasioni di conoscenza di sè.

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