Cos’è il Long-Covid

28 / 02 / 2022

Premessa! Ognuno ha vissuto il covid in maniera differente, perciò tutto ciò che verrà riportato nel testo è inserito in maniera generale e oggettiva.

Ora possiamo analizzare meglio questo fenomeno. Il Long-Covid è un termine nato durante la pandemia per descrivere l’allungarsi di alcuni sintomi nati dopo l’infezione del virus. Questa situazione essendo così ampia e variegata di elementi, necessita la presenza di uno studio di più discipline.

L’assenza di una definizione precisa della condizione dei sintomi rendono difficile la creazione di una valutazione finale. Infatti, una grande variabilità dei sintomi e dei segni clinici può verificarsi sia individualmente che in diverse combinazioni.

A seconda della durata di questi sintomi si parla di due tipi di LONG COVID:

  • Covid sintomatico in corso

In questo caso il virus circola ancora nel corpo e i sintomi si presenteranno per circa 4 settimane

  • Sindrome post-Covid

Se si va oltre alle 4 settimane si osserva invece quest’ altra faccia della medaglia, una realtà più complessa e difficile da comprendere a pieno

Per comprendere meglio questo fenomeno però bisogna valutare la storia clinica di ogni soggetto: le condizioni di salute, l’impatto psicologico della pandemia, i trattamenti farmacologici, il livello di invasività del virus e molto altro.

Bisogna convivere con il Long-Covid?

Le conseguenze sul nostro corpo possono essere varie e di diverso tipo, ma nel caso della nostra mente… cosa succede?

Dando un occhio solo all’aspetto psicologico vediamo che i sintomi sono legati:

  • all’ansia
  • alla depressione
  • al delirium (solo negli anziani)
  • alla sindrome post-traumatica

Per quanto riguarda la PSTD vi consiglio questo articolo! https://evolversi.net/trauma-di-massa-da-covid-19/

La depressione e l’ansia probabilmente sono le più antiche forme di psicopatologia individuate dall’uomo e che con l’avvento del Covid hanno trovato una nuova fonte di “nutrimento”.

Se invece analizziamo le conseguenze collegate all’aspetto mente e corpo troviamo:

  • Mal di testa
  • Disturbi del sonno (es. Insonnia)
  • Vertigini
  • Nebbia cerebrale (perdita di concentrazione o problemi di memoria)
  • Stanchezza eccessiva

Il più ampio studio condotto dall’Office for National Statistics su un campione di oltre 20.000 persone ha mostrato una prevalenza dei sintomi del 13% 12 settimane dopo l’infezione. Piccoli studi negli Stati Uniti, Svizzera, Paesi Bassi e Belgio, Canada, Francia e Regno Unito hanno mostrato una prevalenza maggiore, soprattutto nei pazienti precedentemente ospedalizzati. In tutti questi studi, dispnea e debolezza erano i sintomi più comuni.

Purtroppo…

ad oggi non esistono dei criteri definiti e comunemente condivisi , per definire il Long-Covid. Quest’ultimo è una condizione che è stata recentemente identificata e pertanto la conoscenza in ambito medico è ancora largamente incompleta e in rapida evoluzione. Dal punto di vista della ricerca le tematiche da sviluppare sono numerose, sia in ambito diagnostico, che
prognostico e terapeutico.

Questo inevitabilmente crea una incertezza nella diagnosi e una ampia variabilità nell’identificazione di questa condizione. L’unica soluzione rimane gestire i soggetti con Long-Covid con una chiave multidisciplinare per chiarire le diverse manifestazioni cliniche, funzionali, cognitive, psicologiche e nutrizionali.

Questo approccio deve essere personalizzato, modulato e adattato tenendo conto della varietà delle condizioni che si presentano nel singolo paziente.

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Bibliografia

https://www.iss.it/news/-/asset_publisher/gJ3hFqMQsykM/content/long-covid-sintomi-e-presa-in-carico-dei-pazienti-le-indicazioni-dell-iss

scritto da

Marzia Menotti

Marzia Menotti

Psicologa Psicoterapeuta

Amo aiutare le persone a coltivare la consapevolezza e l’amore per se stessi,  vivere nel presente e trasformare le crisi in occasioni di conoscenza di sè.

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