A seguito della pandemia e i recenti episodi di guerra, sono state indagate le condizioni di salute psicologica dei giovani. Questi, infatti, risultano essere i più colpiti e i meno considerati. Il loro benessere però è a rischio e gli esperti di salute mentale dichiarano che la situazione è da prendere in mano al più presto.
Le ricerche più recenti hanno messo alla luce come i giovani siano le persone che hanno risentito maggiormente dell’incertezza di questi ultimi anni. Ci ricordiamo tutti le rigide norme durante il periodo del lockdown, la didattica a distanza e l’impossibilità di incontrare parenti amici per tempi anche molto prolungati.
Oggi il clima di incertezza, già precario, è stato aggravato dalle conseguenze e dagli orrori di una guerra combattuta alle porte dell’Europa.
Emergono, da questa situazione, dati allarmanti sui giovani e sugli adolescenti per quanto riguarda la loro salute mentale. Molti di loro si dichiarano infatti preoccupati per la guerra e stanchi di dover affrontare anche questa situazione dopo anni di pandemia e restrizioni. Andrebbero volentieri dallo psicologo, se questo fosse gratuito.
I giovani meriterebbero più attenzione in questo periodo storico così delicato. Molta più cura e riguardo nei loro confronti rispetto a quello che hanno ricevuto durante il periodo della pandemia.
La rabbia è l’emozione che esprimono maggiormente gli adolescenti, non solo verso gli altri ma anche verso sé stessi. Gli esperti della salute mentale puntualizzano come sia di fondamentale importanza aiutare i giovani nella rielaborazione di questi sentimenti. Se accolta e canalizzata nella giusta direzione, la rabbia potrebbe persino essere sfruttata positivamente.
Gli effetti della sofferenza sui giovani
Dai recenti studi emerge che i giovani lamentano con maggiore frequenza: sfiducia nel futuro, calo dell’umore, disagio psicologico e mancanza di comprensione da parte degli adulti. Si registrano casi in aumento di suicidio, depressione e disturbi del comportamento alimentare.
Vivere anestetizzati rispetto a quello che succede intorno pare per molti giovani l’unica soluzione. Alcol, droghe e autolesionismo sono solo alcuni dei modi che gli adolescenti usano per gridare al mondo il loro malessere. In tanti non hanno voglia di uscire di casa, si ritirano dalla società e non frequentano i coetanei. Il mondo furi spaventa e non hanno le forze per affrontare altre preoccupazioni.
Molti di loro dichiarano di pensare più spesso alla morte come soluzione a questo stato di sofferenza e incertezza.
Il ruolo delle notizie negative
I social spesso aggravano questa situazione già delicata. Le informazioni che si reperiscono online possono essere false o mal riportate. La maggior parte delle notizie che si legge sui media hanno uno stampo negativo e sensazionalistico che alterano la percezione della realtà. In un mondo dominato da incertezza e negatività risulta molto difficile immaginarsi un futuro che sia almeno degno di essere vissuto.
L’impatto della depressione sul rendimento scolastico dei giovani
Molti più giovani rispetto al passato ricevono una diagnosi di depressione con tutte le difficoltà che ne consegue. La depressione, oltre ai già noti effetti negativi sulla salute psicofisica, interferisce con i processi attentivi, mnemonici e decisionali. Può rendere le persone che ne soffrono incapaci di prendere decisioni o di trovare soluzioni a problemi semplici e quotidiani. Non poche sono le persone affette da depressione che ricevono anche una diagnosi di un altro disturbo mentale come il deficit di attenzione.
È chiaro che la depressione giovanile è preoccupante sia per la salute dei ragazzi e delle ragazze, ma anche per il loro futuro scolastico.
La depressione agisce sulla memoria a breve termine, impedendo alle persone di riconoscere oggetti identici o simili a quelli che avevano appena visto. Potrebbero perfino avere difficoltà a ricordare cosa hanno mangiato qualche ora prima e dimenticare i dettagli di eventi.
Immaginiamoci tutte queste difficoltà che effetto possono avere sui ragazzi giovani, i quali si trovano a dover sostenere il carico di studio scolastico.
I giovani chiedono un sostegno psicologico
Gli adolescenti di oggi, tuttavia, non hanno smesso di chiedere un supporto psicologico. Emerge chiaro il loro bisogno di essere ascoltati, di raccontarsi e di sentirsi accolti nelle loro difficoltà. Per troppo tempo sono stati zittiti dai problemi dei grandi, sempre più importanti e più urgenti dei loro. Se solo fosse gratuito il servizio psicologico, molti di loro ne usufruirebbero senza pensarci due volte.
Questa richiesta dovrebbe essere accolta non solo all’esterno e nelle strutture private ma soprattutto nelle scuole. È proprio a contatto con gli insegnati che i giovani passano gran parte delle loro giornate. Sono loro che molto spesso lanciano l’allarme, ben prima dei genitori.
La figura dello psicologo scolastico è più importante che mai in questo periodo storico.
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Bibliografia
https://www.skuola.net/news/inchiesta/pandemia-giovani-autolesionismo-isolamento.html
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