La dipendenza da smartphone

24 / 05 / 2022

L’utilizzo dei telefoni cellulari aumenta sempre di più. Oggi più che mai si pone il problema della dipendenza da smartphone, con riscontri importanti sia per la salute fisica che per la comunicazione interpersonale. Conoscere le potenzialità ma soprattutto gli effetti dannosi dell’abuso di questi device è, oggi più che mai, di fondamentale importanza.

Con il passare degli anni la tecnologia ha conquistato una parte importante nelle nostre vite. Quello che i nuovi strumenti tecnologici ci permettono di fare è sorprendente se paragonato alla tecnologia di soli 50 anni fa. Primi fra tutti compaiono i telefoni cellulari che usiamo ogni giorno per fare innumerevoli azioni tra cui, in ultimo, anche telefonare.

Questo massiccio uso degli smartphone può, però, con facilità, sfociare nella dipendenza. I suoi effetti risuonano conseguentemente in un’ampia gamma di ambiti personali e interpersonali. Ad oggi, l’impatto della dipendenza da social ha un effetto importante su due grandi aree:

  1. La comunicazione
  2. La salute

Il problema della comunicazione

La comunicazione nel mondo virtuale è ben diversa da quella a cui normalmente siamo abituati, poiché perde tre importanti pilastri che caratterizzano la comunicazione “faccia a faccia”. Stiamo parlando della comunicazione verbale, della comunicazione non verbale e della comunicazione para-verbale.

Se il tipo di interazione nel mondo reale tra emittente e ricevente segue un percorso circolare, questo non succede sui social. Nella comunicazione faccia a faccia il ricevente non è solo colui che ascolta, ma contribuisce lui stesso alla comunicazione, non è un attore passivo. Quando però la comunicazione si sposta sui social, il ricevente può solo ricevere e si perde tutta la componente di feedback. Il passaggio di informazioni nel mondo virtuale appare asettica e telegrafica, a discapito della ricchezza e della variabilità della comunicazione reale.

Questo fenomeno riguarda molto da vicino soprattutto i giovani, i quali sono stati abituati fin da subito a questo tipo di comunicazione. A lungo andare, se persiste un solo modo di relazionarsi con gli altri, quello digitale, potrebbero presentarsi vere e proprie difficoltà, come la capacità di costruire e mantenere nel tempo rapporti sani, duraturi ed autentici.

Nei luoghi pubblici, dove la comunicazione non è necessaria ma è possibile, le situazioni di convivialità e sana interazione è molto limitata, poiché ognuno è assorbito dal proprio smartphone. Assistiamo invece più frequentemente a fenomeni di phubbing, dove il cellulare diventa il primo interlocutore, a discapito delle persone che ci circondano.

Il problema della salute

La dipendenza da smartphone agisce anche sulla salute. Coloro che abusano dell’utilizzo del cellulare dichiarano anche alti livelli di ansia, depressione e un senso di isolamento.  Inoltre, questi soggetti presentano a livello neurologico delle connessioni cerebrali simili a coloro che soffrono di dipendenza da oppioidi.

Il continuo bisogno di controllare i propri profili social o quelli degli altri agisce sul livello di produttività. La sola presenza del cellulare rallenta nell’eseguimento di compiti in cui si è impegnati, difficilmente si riesce a portare a termine una consegna senza guardare continuamente il proprio smartphone.

Le notifiche, i cosiddetti “push”, non fanno altro che richiamare l’attenzione. Che si tratti di messaggi, di notifiche social o di e-mail la questione non cambia; la nostra attenzione sarà sempre rivolta allo smartphone. Studi recenti dimostrano come, a seguito di messaggi di notifiche, si attivano in noi gli stessi percorsi neuronali che si attiverebbero di fronte a un pericolo. Questo potenziale pericolo però non esiste e la nostra attenzione viene rivolta in maniera continua alle informazioni più banali.

Recentemente sono stati coniati nuovi termini per queste moderne dipendenze, come: nomophobia, ringxiety e vamping.

Il termine nomophobia deriva proprio dalla parola “no-mobile-phone” e indica la difficoltà che hanno le persone con dipendenza da smartphone a stare senza il proprio cellulare. Questo genere di dipendenza si manifesta con sintomi quali nausea, sudorazione, tremori, angoscia, tachicardia e attacchi di panico veri e propri.

Chi soffre di rinxiety (da “ring” e “anxiety”), invece, prova la sensazione constante di sentire suonare o vibrare il proprio cellulare. Questa illusoria percezione provoca a lungo andare stati di ansia reali.

Infine il termine vamping, in italiano “vampireggiare”, indica il bisogno di stare connessi tutta la notte in internet. Sono soprattutto i giovani a mostrare questa tendenza. Chi aspetta la notte per restare connesso online mostra però notevoli conseguenze la mattina dopo. Quando la vita virtuale notturna cessa, durante le ore diurne si è incapaci di svolgere le attività più impegnative come fare i compiti a casa o semplicemente prestare attenzione a lezione.

Sostegno psicologico per combattere la dipendenza da smartphone

La dipendenza da smartphone è perciò un problema sempre più attuale, che colpisce in larga scala i giovani, ma non solo. Può creare gravi danni alla salute in generale e conseguenze relazionali importanti. È importante perciò sapere e conoscere, non solo le potenzialità immense di questi strumenti, ma anche il loro riscontro negativo. Si raccomanda la giusta dose di utilizzo di questi device, per non rischiare tristi conseguenze in futuro. Qual ora ci si dovesse accorgere di soffrire di dipendenza da smartphone, non bisogna esitare a rivolgersi a un professionista della salute mentale, che sarà pronto ad aiutare.

Bibliografia

ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ (iss.it)

scritto da

Marzia Menotti

Marzia Menotti

Psicologa Psicoterapeuta

Amo aiutare le persone a coltivare la consapevolezza e l’amore per se stessi,  vivere nel presente e trasformare le crisi in occasioni di conoscenza di sè.

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