Questo articolo spiega in cosa consiste l’auto-criticismo, illustra come identificare l’auto-criticismo tossico e quali sono gli effetti dello stesso sulla salute mentale, proponendo otto strategie per superarlo.
Che cos’è l’auto-criticismo?
La parola criticismo è sinonimo di giudizio, opinione e valutazione. L’auto-criticismo significa dirigere tutta questa valutazione verso noi stessi.
Le origini di questo fenomeno risalgono alle nostre prime relazioni infantili. Una tendenza all’auto-criticismo può derivare da:
- Genitori severi
- Pressione da parte dei pari a scuola
- Insegnanti o capi esigenti
- Sport competitivi
L’auto-critica può nascere anche da comportamenti appresi nel corso del tempo. Ad esempio, perseguire l’eccellenza accademica per soddisfare le aspettative dei genitori potrebbe aver portato ad una forte tendenza a criticarci e a pretendere troppo da noi stessi, senza mai sentirci soddisfatti dei risultati raggiunti. Questo può avere effetti deleteri sulla nostra salute mentale e sul nostro benessere oltre che sull’autostima.
Scrollarci di dosso i pensieri auto-critici può rivelarsi un’impresa ardua ed estenuante, che richiede certamente molto lavoro, così come mettere in pausa il nostro dialogo interno, provando invece a trattare la nostra persona con più gentilezza e comprensione.
Come identificare l’auto-criticismo tossico
Possiamo partire dal capire quali sono i momenti in cui involontariamente ricadiamo in questo insidioso meccanismo mentale.
Per fare ciò, è fondamentale osservarsi con consapevolezza nel qui e ora, riflettendo su come ci sentiamo quando incontriamo delle sfide e se le viviamo come difficoltà o come opportunità.
Proviamo a fare questo esercizio di auto-analisi mentre stiamo svolgendo in autonomia una qualsiasi attività. Se ci accorgiamo di sentirci sopraffatti dalle emozioni, proviamo a mettere in pratica qualche esercizio di rilassamento, come una meditazione guidata o una visualizzazione e monitoriamoci.
Potremmo incorrere nell’autocritica in disparate situazioni: nel caso in cui ad esempio ci arrivino a casa dei mobili nuovi da montare, ma non avendo dimestichezza con questo genere di cose rinunceremo subito in partenza. Proveremo dunque molta frustrazione e ci sentiremo stupidi per non essere in grado di farlo. Il nostro dialogo interno negativo ci indurrà in tal caso ad abbandonare ogni tentativo e a farci aiutare da qualcuno, che sia un amico o un parente, affinché lo faccia al posto nostro.
Potremmo allo stesso modo convincerci che l’esame per cui abbiamo studiato e ci siamo impegnati tanto andrà male e ci precluderemo ,a causa dei dubbi che nutriamo verso le nostre capacità, la possibilità di provare qualcosa di nuovo.
Quali sono gli effetti dell’auto-criticismo sulla nostra salute mentale?
L’autocritica costante, le ondate di pensieri negativi e i dialoghi interni sgradevoli che ne conseguono ci ostacolano e limitano la qualità della nostra vita. Se usato a piccole dosi l’auto-criticismo può al contrario permetterci di riconoscere eventuali errori commessi e prevenirli in futuro.
L’essere eccessivamente critici nei nostri stessi confronti impatta negativamente sulle relazioni che intratteniamo con gli altri, portandoci ad isolarci sempre di più. Se abbiamo una bassa considerazione di noi stessi e non ci apprezziamo, tendiamo a criticare tutto di noi, compreso il nostro aspetto fino a essere ossessionati da eventuali difetti fisici, arrivando in casi estremi ad atti di autolesionismo o allo sviluppo di disturbi alimentari.
Possiamo sentirci in colpa quando riteniamo di aver fallito in qualcosa, rimuginarci sopra, paragonarci agli altri e stare male.
Criticarci assiduamente ci impedisce anche di migliorarci e ci distrae dalla possibilità di progredire nel nostro percorso personale, perché ci instilla dubbi su di noi e ci porta a mettere in discussione il nostro valore, mentre le critiche, se moderate e costruttive, si rivelano utili e ci permettono di crescere.
Venire a patti con il proprio critico interiore
Il nostro critico interiore spesso può essere implacabile e molto difficile da contrastare, ma possiamo imparare a conviverci, impedendogli di prendere il sopravvento su di noi e di causarci malessere, facendoci sentire inadeguati e meno bravi rispetto agli altri.
Se impariamo a silenziarlo eviteremo di auto-boicottarci e saremo in grado di performare meglio a scuola o al lavoro e in più in generale in tutte le sfide che si presenteranno.
Imparare a domare il nostro Super Io ci permette di focalizzarci maggiormente e in maniera più efficace su ogni attività che svolgiamo, dando voce anche alle nostre passioni e inclinazioni.
Cerchiamo ora dopo una breve introduzione di comprendere il significato del termine auto-criticismo e da dove viene.
Otto modi per superare l’auto-criticismo
Iniziamo col rapportarci con noi stessi ogni giorno con affetto, dedicandoci piccoli gesti gentili e affidandoci al potere di questi preziosi suggerimenti che possiamo mettere in pratica nella nostra quotidianità:
- Scrivere un elenco delle nostre qualità e abilità personali preferite e pensare a come possono aiutarci a seguire le nostre passioni;
- Lasciare andare il perfezionismo e accogliere gli errori;
- Pensare a quale consiglio daremmo ad un amico, ma applicarlo a noi stessi;
- Tenere un diario dei nostri progressi e leggerlo per praticare l’auto-gratitudine.
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